La camicia rossa garibaldina

IL MACELLAIO ED IL GUERRIGLIERO. PERCHE’ LA CAMICIA ROSSA.
Molti si saranno chiesti per quale motivo i garibaldini scelsero, quale uniforme principale, la mitica camicia rossa.
La risposta sta tutta nelle vicende dell’America del Sud, quel Cono Sur alle vicende del quale Garibaldi si appassionò non poco, situando il suo nome, a caratteri indelebili, accanto a quello dei grandi libertadores, da Simon Bolivar ad Josè de San Martin. Fu infatti in Uruguay, Paese nel quale si combattè una guerra civile dal 1839 al 1851, che la camicia rossa divenne emblema dei garibaldini, inquadrati nella Legione italiana, la quale si coprì di gloria nella celebre Batalla de Sant’Antonio del 1846. Il governo uruguayano aveva ricevuto una partita di stoffa rossa destinata a dar forma alle camicie dei macellai di Buenos Aires, ma data la crisi negli approvvigionamenti di carne che coinvolse il Paese dei pamperos, la stoffa in questione venne dirottata verso i combattenti sul suolo uruguayo. Ecco che, da allora, una camicia che ben mascherava il sangue delle bestie macellate, si prestò, con la sua tinta, a celare il sangue copiosamente sparso da tanti pugnaci e valenti soldati della causa risorgimentale.

La camicia rossa ed altri indumenti, armi ed oggetti appartenuti al garibaldino Mariano Spurio, custoditi presso la Collezione risorgimentale del Museo civico di Gubbio

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