Pinacoteca

Nelle stanze che ospitano la Pinacoteca risiedevano i Consoli e il Gonfaloniere di Giustizia. L’attuale divisione degli ambienti con i soffitti a pennacchi, le porte e i camini è frutto di ristrutturazioni compiute in epoca rinascimentale quando Gubbio si trova sotto il dominio della signoria feltresca e roveresca. La presenza di fontane all’interno del Palazzo costituiva una delle meraviglie della città che disponeva già dal Trecento di un acquedotto pubblico, opera imponente di ingegneria idraulica. La fontana ottagonale, un tempo zampillante, posta al centro della sala IV è per tradizione identificata con la Fons Arenghi e fu probabilmente trasportata qui dalla piazza antistante il vecchio Palazzo del Popolo ubicato dove oggi sorge Palazzo Ducale. Di notevole interesse e qualità sono i numerosi arredi lignei intagliati conservati nelle sale prevalentemente risalenti alla prima metà del XVI sec. quali sedie, cassoni nuziali, credenze e soprattutto l’imponente tavolo in noce proveniente dal refettorio del Monastero Benedettino di San Pietro in Gubbio. La raccolta della Pinacoteca Civica ha origine dalle opere acquisite dal Comune a seguito della soppressione degli ordini religiosi nel XIX sec. ed è caratterizzata da dipinti su tavola e tela principalmente di scuola umbra databili dal tardo Duecento all’Ottocento. La visita può svilupparsi a partire dalle sale I, II e III che raccolgono prevalentemente dipinti su tavola e affreschi staccati databili dalla fine del XIII agli inizi del XVI sec., passando per la sala delle Fontane, sala IV, ove è documentata l’attività di pittori locali e forestieri attivi in città nel Cinquecento e Seicento e terminando nella sala delle Udienze, sala V, dove sono raccolti dipinti databili dalla fine del XVI agli inizi del XX sec. di diverse scuole pittoriche italiane.

Sala IV o delle Fontane
Fons Arenghi