Il libero comune di Gubbio

Palazzo dei Consoli, o Palazzo del Popolo, era la sede del governo della città. Ma sapete qual era la forma di governo adottata dal libero Comune di Gubbio? Il governo era in mano a due magistrature cittadine, i Consoli e il Consiglio Generale, e da due magistrati, il Podestà e il Capitano del Popolo. Gli otto Consoli erano i veri detentori del potere: venivano scelti due per quartiere venendo selezionati tra gli abitanti appartenenti alla classe popolare. Dovevano avere un’età minima di 30 anni, e dimostrare fedeltà al partito guelfo, inoltre si succedevano in coppia e restavano in carica solo due mesi. Ma come venivano eletti? Fra i Sessanta nominativi totali maggiormente eletti da ogni quartiere venivano estratti, dai Consoli in carica quattro giorni prima della fine del loro mandato, i nominativi dei nuovi Consoli. Essi avevano un potere politico enorme, ma non potevano spendere il denaro pubblico senza la delibera del Consiglio Generale.

Il Consiglio Generale esercitava il potere legislativo, era formato dai consiglieri del popolo e dai rappresentanti delle famiglie più ricche e restava in carica sei mesi; il Consiglio Generale si radunava nella Sala dell’Arengo dove sostavano circa 388 persone tra cui rappresentanti di quartiere, mercanti e membri di congregazioni di arti e mestieri. Il Podestà veniva invece da un’altra città, i suoi compiti erano giudiziari e amministrativi e la sua carica durava sei mesi. Il Capitano del Popolo, anch’egli forestiero, oltre ad avere poteri giudiziari e amministrativi aveva anche poteri politici. Egli, in quanto rappresentante del popolo, poteva riunire il Consiglio Generale che veniva convocato sempre al suono del Campanone di Palazzo dei Consoli. Gli otto Consoli, sette più un Gonfaloniere, si occupavano dunque della gestione del Comune. Come dicevamo la loro carica durava soltanto due mesi, così poco proprio perché restavano reclusi all’interno del palazzo durante tutto il loro mandato per evitare qualsiasi tipo di corruzione. Tale norma era severamente rispettata tanto da aver condizionato i percorsi interni del palazzo e la dislocazione dei vari ambienti.

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